Pubblicato da: Maria Lisi

Avete portato via la chiave della conoscenza GIOVEDÌ 15 OTTOBRE 2020

GIOVEDÌ 15 OTTOBRE (Lc 11,47-54)

Impedire ad una persona di entrare nel regno di Dio è peccato satanico, diabolico. Ogni uomo per diritto eterno deve poter accedere alla conoscenza della verità di Dio dalla quale è ogni altra verità. La verità di Dio è Cristo Gesù. Conoscere Cristo Gesù nella sua verità piena è diritto essenziale, divino, eterno, di ogni uomo. Questo diritto può essere negato all’uomo – ed è qui il grave peccato – attraverso insegnamento falso del suo mistero. Ma anche impedendo la conversione a Lui. Una terza via è quella dei nostri giorni: la predicazione che la salvezza è raggiungibile per qualsiasi via. Non è necessario Gesù Signore. Anche questo terzo peccato è diabolico e satanico. Così predicando e insegnando, Cristo viene relativizzato nella sua verità dalla quale è ogni altra verità e ogni salvezza. Come gli scribi hanno commesso questo peccato? Sostituendo la Legge santissima di Dio con la loro tradizione umana.

Questo peccato così è denunciato nel Vangelo secondo Marco: “Si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte»” (Mc 7,1-13). Sempre, quando si sostituisce il Vangelo con la parola degli uomini, viene portata via la chiave della conoscenza. Si chiudono le porte del regno dei cieli. Non entra chi porta via la chiave. Non fa entrare tutti coloro che vorrebbero. Le modalità cambiano, la sostanza rimane.

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Come oggi si porta via la chiave della conoscenza? Riducendo il Vangelo non a falsità, non a menzogna, come un tempo facevano scribi e sacerdoti nell’Antico Testamento, bensì a non utilità. Oggi neanche più ci si può appellare al Vangelo per affermare la verità. Chi si dovesse richiamare al Vangelo subito viene accusato di essere o fondamentalista, o integralista, o tradizionalista, o nostalgico dei tempi passati. Viene dichiarato bigotto o incapace di adattarsi al nuovo. Oggi si dice che il Vangelo va svecchiato. Appartiene ad un mondo che non esiste più. Con questa dichiarazione di inutilità, di non più necessità del Vangelo per entrare nel regno dei cieli, e con la sua piena relativizzazione, non abbiamo più alcuna chiave divina per entrare nella vera conoscenza di Cristo e così giungere alla vera salvezza. Peccato diabolico, satanico.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano scelga il Vangelo come sola sua verità.

Commento al Vangelo estratto dai Homily Voice. – Mons. Costantino Di Bruno

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