Pubblicato da: Michele Festa

Commento al Vangelo del Giorno. 21 Gennaio 2022.

Perché stessero con lui e per mandarli a predicare.

 (Mc 3,13-19)

Audio Commento al Vangelo

Il vero insegnamento è per visione e per spiegazione di ciò che si è visto. Il Maestro prima opera e poi spiega il perché di ogni azione. Oppure prima spiega e poi mostra come si opera concretamente ciò che si è insegnato. Il Vangelo secondo Matteo è questa stupenda opera di ammaestramento da parte di Gesù Signore, fatto prima di parole e poi di opere. L’insegnamento l’ammaestramento di Gesù inizia sul monte delle Beatitudini, viene spiegato scendendo dal monte vivendolo, viene concluso sul Golgota che è il supremo addottrinamento di Cristo Signore. Gesù è vero Maestro dalla Croce.

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Mt 5,38-48). 

Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito (Mt 27,39-50). 

Da questi brani riportati, comprendiamo perché Gesù chiama i Dodici perché stessero con Lui. Lui è il Maestro. Di Lui devono sconoscere le profondità del suo cuore. È dal cuore che Gesù trae il suo insegnamento ed è dal cuore che lo realizza in ogni sua parte. I Dodici devono vedere che ogni parola di Gesù è sangue tratto dalla sua anima, dal suo spirito, dal suo corpo. È sangue di verità, giustizia, carità, misericordia, perdono, redenzione. È sangue che poi sarà versato per intero dalla Croce. Anche la loro parola dovrà essere sangue della loro anima, del loro spirito, del loro corpo, altrimenti nessuna missione di salvezza potrà essere svolta da essi.

Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

Gesù non educa prendendo la Scrittura e spiegandola. Lui non cammina con una biblioteca elettronica. Lui cammina con lo Spirito Santo il quale giorno per giorno gli insegna come trasformare il suo sangue in parola e la parola in sangue con il quale creare l’uomo nuovo. Come si forma questo sangue e questa parola devono vedere i discepoli, per questo devono stare con Lui, contemplare Lui, osservare Lui, camminare con Lui, riposare con Lui. È questa la legge del vero ammaestramento. L’altro, quello fatto dai libri, serve poco. È parola che non viene trasformata in sangue.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci maestri con il sangue. 

COMMENTO ESTRATTO IN AUDIO E TESTO DALL’ARCHIVIO DEL SITO HOMILY VOICE.

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