Pubblicato da: Maria Lisi

È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? DOMENICA 18 OTTOBRE 2020

DOMENICA 18 OTTOBRE (Mt 22,15-21)

San Paolo, grande vero interprete, nello Spirito Santo, della verità della salvezza, così insegna ad ogni uomo: “Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite. Infatti non c’è autorità se non da Dio: quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono attireranno su di sé la condanna. I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver paura dell’autorità? Fa’ il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora devi temere, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi fa il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. Per questo infatti voi pagate anche le tasse: quelli che svolgono questo compito sono a servizio di Dio. Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi si devono le tasse, date le tasse; a chi l’imposta, l’imposta; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispetto” (Rm 13,1-7),

Nel Vangelo secondo Matteo, Gesù aveva già risolto per i suoi discepoli ogni problema, attraverso l’annuncio della giustizia superiore: “Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle” (Mt 5,20.38-42). Il discepolo di Gesù mai dovrà litigare per una cosa di questo mondo, dal momento che lui deve dare anche il suo corpo per essere crocifisso o consegna alla spada o alle pietre. Chi dona il corpo, potrà mai rifiutarsi di pagare una tassa?

San Paolo dichiara in nome del Vangelo abolita la Legge di Mosè – “Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo essergli fuggito, si sarà rifugiato presso di te. Rimarrà da te, in mezzo ai tuoi, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio. Non lo opprimerai” (Dt 23,16-17) – e rimanda Onesimo al suo padrone: “Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore. Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto” (Fm 13-18). Gli uomini di Dio conoscono il pensiero di Dio anche oltre quanto è scritto.

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

L’anima è di Dio. Tutto ciò che è materia è di Cesare. A Cesare si dona la materia. A Dio si dona l’anima. A Cesare si dona il corpo perché ne faccia un olocausto di amore per la salvezza del mondo e si offre ogni tassa come sacrificio gradito al Signore. A Dio si dona ogni obbedienza alla sua Legge, alla sua Parola, al suo Vangelo, alla verità dello Spirito Santo. Gesù questo ha fatto. Questo dovranno fare tutti i suoi discepoli. Nessuno potrà mai vivere questa fede, senza un’altissima visione soprannaturale.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci di obbedienza perfetta ad ogni Parola di Gesù.

Commento al Vangelo estratto dai Homily Voice. – Mons. Costantino Di Bruno

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