Pubblicato da: Maria Lisi

Ed egli si alzò e lo seguì LUNEDÌ 21 SETTEMBRE 2020


LUNEDÌ 21 SETTEMBRE (Mt 9,9-13)

Nell’Antico Testamento tutte le scelte di Dio scaturiscono dal mistero imperscrutabile della sua sapienza e intelligenza. Così San Paolo nella Lettera ai Romani: “O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio? Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen” (Rm 11,33-36). Nel Nuovo Testamento sappiamo per rivelazione che esse vengono da Cristo, sempre però mosso e guidato dallo Spirito Santo. È verità eterna. Esse non nascono né da amicizia, né da parentela, né da simpatia, né da altro pensiero umano. Le ragioni di ogni scelta sono nel Padre, in Cristo, nella sapienza dello Spirito. Questa verità appare in pienezza di luce anche nella scelta di Colui che deve prendere il posto lasciato vuoto da Giuda.

Non è Pietro che sceglie, non è la comunità, è lo Spirito Santo: “Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione». Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli” (At 1,21-26). Oggi il Signore passa, vede Matteo seduto al banco delle imposte e lo chiama. Il chiamato si alza e segue Gesù. Sapienza eterna dello Spirito Santo! Mistero di ogni chiamata. Questo solo gesto è bastato per creare un movimento di avvicinamento a Gesù di tutti i peccatori e i pubblicani. I farisei si scandalizzano. I peccatori per essi sono già gente dannata. Bisogna lasciarli perdere. Gesù risponde che il medico cura i malati, non i sani. Lui non è venuto per i sani, ma per curare i peccatori e portarli nel regno di Dio. Gesù non fa nulla di straordinario in questo. Altro non fa che ciò che ha fatto il Padre suo in duemila anni di Storia Sacra. Sempre Dio ha mandato i suoi profeti per chiamare il popolo a conversione per essere salvato. Tutti i profeti hanno aperto le porte della misericordia del Signore. Tutti hanno chiamato alla conversione per entrare nella vita.

Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Se l’uomo vuole comprendere le vie di Dio si deve abbandonare allo Spirito del Signore. Mai un solo cristiano avrebbe pensato che il Signore avrebbe potuto chiamare Saulo di Tarso per essere Apostolo di salvezza. Anania neanche vuole recarsi ad incontrarlo per comando divino: “C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome»” (At 9,1.16). Matteo, un pubblicano. Saulo un persecutore. Le vie di Dio sono solo mistero.

Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci ad accogliere il mistero di Dio in ogni uomo.

Si ringrazia per la concessione movimentoapostolico.it

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