Pubblicato da: Maria Lisi

Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli VENERDÌ 2 OTTOBRE 2020

VENERDÌ 2 OTTOBRE (Mt 18,1-5.10)

Il mondo pagano recita questa regola riguardo ai bambini: Maxima debetur puero reverentia (al fanciullo si deve il massimo rispetto). La Scrittura Santa invece chiede che vengano formati nella Legge Santa del Signore. Chiede anche che essi si lascino istruire nella verità, nella sapienza, nella scienza che vengono dalla Rivelazione: “Figlio, sin dalla giovinezza ricerca l’istruzione e fino alla vecchiaia troverai la sapienza. Accòstati ad essa come uno che ara e che semina, e resta in attesa dei suoi buoni frutti; faticherai un po’ per coltivarla, ma presto mangerai dei suoi prodotti. Quanto è difficile per lo stolto la sapienza! L’insensato non vi si applica; per lui peserà come una pietra di prova e non tarderà a gettarla via. La sapienza infatti è come dice il suo nome e non si manifesta a molti. Ascolta, figlio, e accetta il mio pensiero, e non rifiutare il mio consiglio. Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi, il tuo collo nella sua catena. Piega la tua spalla e portala, non infastidirti dei suoi legami. Avvicìnati ad essa con tutta l’anima e con tutta la tua forza osserva le sue vie. Segui le sue orme, ricercala e ti si manifesterà, e quando l’hai raggiunta, non lasciarla. Alla fine in essa troverai riposo ed essa si cambierà per te in gioia. I suoi ceppi saranno per te una protezione potente e le sue catene una veste di gloria. Un ornamento d’oro ha su di sé e i suoi legami sono fili di porpora. Te ne rivestirai come di una splendida veste, te ne cingerai come di una corona magnifica (Sir 6,16-31). Nella formazione secondo Dio, nella sapienza e nella verità, nella giustizia e nella misericordia, i figli oggi sono molto disprezzati. Non sono più educati nelle cose di Dio. Sono dagli adulti condannati ad una vita di vizio. Manca in essi un riferimento a Dio, al soprannaturale, al Vangelo, alla virtù, alla vita eterna.

Questo disprezzo della formazione e istruzione secondo Dio ha un prezzo altissimo. Prima di tutto rende i loro Angeli incapaci di qualsiasi aiuto sia spirituale che materiale. In più priva gli adulti di qualsiasi benedizione divina. Mai Dio potrà aiutare con le sue benedizioni chi disprezza i suoi piccoli. Una terza via di disprezzo dei piccoli è lo scandalo. Lo scandalo inquina la loro mente e il loro cuore con il marcio più marcio. Oggi scandalo più grande è pensare, costruire, edificare una vita senza più alcun riferimento al Signore. Potranno gli Angeli intercedere presso Dio per portare vera vita nelle famiglie, se in esse regna lo scandalo, il marcio spirituale ad ogni livello? Gli Angeli nulla possono chiedere a Dio e Dio nulla dona. L’intercessione degli Angeli presso Cristo Gesù si riveste di grande efficacia. Neanche alla Madre di Dio gli Angeli possono chiedere. Neanche Lei è onorata, amata, stimata, accolta come vera Madre. Felice e beata invece è quella famiglia nella quale regna Dio con la sua Parola. In questa famiglia gli Angeli pongono la loro dimora e quella casa sarà sempre sotto la loro custodia, cura, protezione. Satana mai potrà prendere dimora in essa.

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

La Scrittura ci mostra una famiglia nella quale il figlio non è disprezzato. Perché non è disprezzato? Perché né padre né madre disprezzano il Signore. Lo servono con grande timore e rispetto. Vivono secondo la sua Legge. Osservano i Comandamenti. Fanno delle opere di misericordia la loro più bella virtù. Nel momento del bisogno, il Signore manda l’Angelo Raffaele perché si prenda cura del figlio. L’Angelo viene, prende Tobia e lo conduce per le vie del mondo custodendolo da ogni pericolo. In più lo fa tornare a casa da sposato con una moglie della sua parentela. Sempre un padre e una madre disprezzeranno il figlio, se essi disprezzano il Signore. Vale questa regola per ogni altro uomo. Chi disobbedisce ai Comandamenti, chi dona scandalo, mai potrà essere di aiuto ai bambini. Trasmette loro la sua disobbedienza.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci obbedienti ad ogni Comando del nostro Dio.

Commento al Vangelo estratto dai Homily Voice. – Mons. Costantino Di Bruno

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