Pubblicato da: Maria Lisi

Guardatevi bene dal lievito dei farisei VENERDÌ 16 OTTOBRE 2020

VENERDÌ 16 OTTOBRE (Lc 12,1-7)

L’ipocrisia è ogni apparato esterno che serve a nascondere la natura o l’essenza di una persona. Gesù è dal Padre. Mai ha nascosto al suo popolo e ai pagani questa sua verità invisibile. Anzi Lui l’ha sempre resa visibile attraverso le opere che compiva. Nel Vangelo secondo Giovanni l’ultima opera viene compiuta proprio perché nessuno avesse più dubbi sull’essere di Gesù dal Padre, da Dio. Lo attestano le modalità del suo compimento: “Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare»” (Gv 11,38-44). Ora chi dice che Gesù non è dal Padre, attesta una grande falsa testimonianza. Tutto il mondo presente ha visto ed ha ascoltato.

Pietro e Giovanni sono da Cristo Gesù. Essi non nascondono la loro verità, la proclamano con fermezza: “Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare. Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome». Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto. L’uomo infatti nel quale era avvenuto questo miracolo della guarigione aveva più di quarant’anni” (At 4,13-22). Ora tutto il sinedrio sa che Pietro e Giovanni sono da Cristo Gesù.

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

Vi sono tempi assai tristi per la fede. Ecco quanto è avvenuto nel popolo del Signore: “Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male” (1Mc 1,14-15). Oggi viviamo nella stessa tristezza. Si ha vergogna del Crocifisso, della Chiesa, del Battesimo, dell’Eucaristia, del Vangelo, del mistero di Cristo Gesù. Siamo oltre l’ipocrisia. Siamo nella cancellazione dei segni della vera fede. Non si vuole più alcuna distinzione tra cristiano e non cristiano, rivelazione e non rivelazione, verità e falsità, giustizia e ingiustizia. I farisei nascondevano il peccato. Noi lo stiamo mettendo in piena luce.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano ritorni alla pienezza della sua luce.

Commento al Vangelo estratto dai Homily Voice. – Mons. Costantino Di Bruno

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