Pubblicato da: Maria Lisi

Il Figlio dell’uomo è signore del sabato SABATO 5 SETTEMBRE 2020


SABATO 5 SETTEMBRE (Lc 6,1-5)

Si può difendere la propria vita se attaccati in battaglia in giorno di Sabato? Quanti amano il Signore e combattono per difendere le sue sacra Leggi, stabiliscono che ci si può difendere, se attaccati in battaglia. Ecco cosa narra il Primo Libro dei Maccabei: “Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi con i loro figli, le loro mogli e il bestiame, perché si erano inaspriti i mali sopra di loro. Fu riferito agli uomini del re e alle milizie che stavano a Gerusalemme, nella Città di Davide, che laggiù, in luoghi nascosti del deserto, si erano raccolti uomini che avevano infranto l’editto del re. Molti corsero a inseguirli, li raggiunsero, si accamparono di fronte a loro e si prepararono a dare battaglia in giorno di sabato. Dicevano loro: «Ora basta! Uscite, obbedite ai comandi del re e avrete salva la vita». Ma quelli risposero: «Non usciremo, né seguiremo gli ordini del re, profanando il giorno del sabato». Quelli si precipitarono all’assalto contro di loro. Ma essi non risposero loro, né lanciarono pietre, né ostruirono i nascondigli, dichiarando: «Moriamo tutti nella nostra innocenza. Ci sono testimoni il cielo e la terra che ci fate morire ingiustamente». Così quelli si lanciarono contro di loro in battaglia di sabato, ed essi morirono con le mogli e i figli e il loro bestiame, in numero di circa mille persone.

Quando Mattatia e i suoi amici lo seppero, ne fecero grande pianto. Poi dissero tra loro: «Se faremo tutti come hanno fatto i nostri fratelli e non combatteremo contro i pagani per la nostra vita e per le nostre leggi, in breve ci faranno sparire dalla terra». Presero in quel giorno stesso questa decisione: «Combatteremo contro chiunque venga a darci battaglia in giorno di sabato e non moriremo tutti come sono morti i nostri fratelli nei nascondigli»” (1Mac 2,29-41). È questa la stupenda saggezza degli uomini di Dio: sanno trovare sempre soluzioni nel più grande rispetto della divina volontà. Ecco altra soluzione saggia nello Spirito Santo. Si può dare da mangiare il pane sacro a degli affamati? Chi non è nello Spirito Santo dice che non è possibile. Quanti invece sono illuminati dallo Spirito del Signore lo danno da mangiare. Non si trasgredisce nessuna Legge del nostro Dio: “Ora però se hai sottomano cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare». Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri per i tuoi giovani. Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c’era là altro pane che quello dell’offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per mettervi pane fresco nel giorno in cui quello veniva tolto”(1Sam 21,4-7). Chi vuole trovare soluzioni sempre di più grande bene, sempre deve abitare nello Spirito Santo. Scribi e farisei non sono nello Spirito del Signore. Lo attesta la loro presenza accanto a Gesù. Essi non vengono per convertirsi, per cercare la verità. Vengono per trovare in Gesù qualcosa che serva come pretesto per levarlo di mezzo.

Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

La sana morale cattolica, guidata dallo Spirito Santo, ha nei secoli passati operato una distinzione nei Dieci Comandamenti, tra quelli al negativo che sono otto e quelli al positivo che sono due. Quelli al negativo obbligano semper pro semper, cioè non vi è alcun motivo perché possano essere trasgrediti. L’obbligo è per tutti, sempre, senza alcuna eccezione. Quelli invece al positivo – e sono il terzo e il quarto – obbligano sempre, ma non pro semper, cioè vi sono delle motivazioni che possono dispensare dall’obbligo. Un esempio lo traiamo dal quarto Comandamento: “lascia che i morti seppelliscano i morti, tu va’ e annuncia il Vangelo” è motivazione valida che dispensa dall’obbedienza al quarto Comandamento. Anche un bue che cade in un fosso è motivazione che dispensa dall’osservanza. Gesù non dice che di sabato i sacerdoti lavorano nel tempio e non infrangono la Legge? La fame è valida motivazione.

Madre di Dio, Angeli, Santi, colmateci di Spirito Santo per dare giuste motivazioni.

Si ringrazia per la concessione movimentoapostolico.it

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