Pubblicato da: Maria Lisi

Il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria MARTEDÌ 13 OTTOBRE 2020

MARTEDÌ 13 OTTOBRE (Lc 11,37-41)

Sempre il Signore ha svelato ai suoi profeti la grande idolatria e immoralità di quanti erano a capo del suo popolo. Leggendo Ezechiele si rimane senza parole. L’idolatria veniva praticata anche nel tempio del Signore: “Nell’anno sesto, nel sesto mese, il cinque del mese, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si posò su di me e vidi qualcosa dall’aspetto d’uomo: da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile al metallo incandescente. Stese come una mano e mi afferrò per una ciocca di capelli: uno spirito mi sollevò fra terra e cielo e in visioni divine mi portò a Gerusalemme, all’ingresso della porta interna, che guarda a settentrione, dove era collocato l’idolo della gelosia, che provoca gelosia. Ed ecco, là era la gloria del Dio d’Israele, simile a quella che avevo visto nella valle. Mi disse: «Figlio dell’uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco, a settentrione della porta dell’altare l’idolo della gelosia, proprio all’ingresso. Mi disse: «Figlio dell’uomo, vedi che cosa fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d’Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori». Mi condusse allora all’ingresso del cortile e vidi un foro nella parete. Mi disse: «Figlio dell’uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. Mi disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro». Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali obbrobriosi e tutti gli idoli della casa d’Israele raffigurati intorno alle pareti. Settanta anziani della casa d’Israele, fra i quali vi era Iaazania, figlio di Safan, ritto in mezzo a loro, stavano davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d’incenso. Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo, quello che fanno gli anziani della casa d’Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: “Il Signore non ci vede, il Signore ha abbandonato il paese”». Poi mi disse: «Vedrai che si commettono abomini peggiori di questi».

Mi condusse all’ingresso della porta del tempio del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo? Vedrai abomini peggiori di questi». Mi condusse nel cortile interno del tempio del Signore; ed ecco, all’ingresso dell’aula del tempio, fra il vestibolo e l’altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo? Come se non bastasse per quelli della casa di Giuda commettere simili abomini in questo luogo, hanno anche riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici. Ebbene, anch’io agirò con furore. Il mio occhio non avrà pietà e non avrò compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò»” (Ez 8,1-18). A questa idolatria e immoralità nascosta, segreta, corrispondeva un culto superbo e maestoso. L’esterno era coperto di ogni bellezza. L’interno era pieno di ogni iniquità. La faccia era bella. Il cuore era in putrefazione.

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Questa era la condizione spirituale dei farisei al tempo di Gesù. Essi si pulivano le mani e il viso. Lavavano il corpo, mentre nel cuore, nell’anima, nello spirito regnava ogni iniquità, frutto di quella idolatria che aveva rinnegato ogni verità del loro Dio e Signore. Agli occhi degli uomini il cuore resta velato, non però così agli occhi di Cristo Signore, che vede con gli occhi dello Spirito Santo. Essi mormorano e disprezzano Gesù che non fa le abluzioni prima di prendere cibo. Anche questa mormorazione e disprezzo sono il frutto del loro cuore marcio e in putrefazione spirituale. Gesù vede questo loro stato e lo svela, perché abbiano modo di riflettere e di convertirsi.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il nostro cuore sia adorno di purezza celeste.

Commento al Vangelo estratto dai Homily Voice. – Mons. Costantino Di Bruno

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