Pubblicato da: Michele Festa

La “fatica” di Papa Francesco nel portare la Chiesa verso la salvezza.

La sofferenza del Santo Padre nel “trascinarsi” claudicante e oramai zoppo, emblema di chi porta la Croce con Cristo per la salvezza dell’umanità in questo momento difficile. Il “Vescovo di Roma” vestito di bianco con Cristo sul Calvario.

Riano, 27 Marzo 2020

Credo che quasi tutta l’umanità credente e non, abbia assistito ad un evento storico ed epocale, in cui la Chiesa come Sacramento e Corpo Mistico di Cristo, si è unita in comunione spirituale alla preghiera del Santo Padre Papa Francesco, per implorare la Misericordia di Dio non solo per se stesi ma per tutta l’umanità, davanti al Corpo Santo del Signore.

E’ stato toccante ed aver potuto vedere con i nostri occhi seppur dai monitor, tv, tablet o smartphone, quanto e come il Santo Padre stia soffrendo in questo memento storico per la Chiesa e per il mondo intero, in un’offerta oblativa ed incondizionata che confuta ogni dubbio sulla sua Santa Missione e Vocazione, come del resto egli stesso ha annunciando rievocando l’ “Ut unum Sint” nella preghiera Sacerdotale di Nostro Signore Gesù Cristo, consacrazione di Se stesso nell’ultima cena preannuncio della Passione, Crocifissione e Morte.

Papa Francesco come Pietro, sta pascendo il gregge di Cristo fino a dare la vita per condurlo alla Vita Eterna. Lega come meglio può e con qualsiasi mezzo ciò che è in Terra appartiene al Maestro affinchè tutti siano portati a Lui alla Terra Promessa del Cielo, alla vera Gerusalemme, e questo lo abbiamo visto in quelle immagini commoventi in cui il Santo Padre, prima della Benedizione Eucaristica, si teneva aggrappato all’ostensorio alla maniera del Maestro che stringeva la sua Croce sulla strada Dolorosa del Calvario. Il suo legame con Cristo è questo, tenersi legato a Lui oltre i dolori, nei dolori e uno stare con Lui e unito a Lui per Noi, la Chiesa, il Popolo di Dio. Nessuno mai aveva fatto tanto e vedere il Signore nelle specie Eucaristiche benedire Roma, ha toccato il cuore di tutti, e per questo nella corresponsabilità del Sacerdozio Battesimale siamo chiamati a questa compartecipazione oblativa, di preghiera, di offerta di amore verso Cristo e la sua Sposa, la Chiesa.

Spero vivamente che le intenzioni di preghiera che si susseguiranno in questi giorni, per il Papa, i Vescovi, Sacerdoti e Diaconi siano tante, innumerevoli, smisurate, perchè nel loro Sacro Ministero ed Ordine ora più che mai, viviamo spiritualmente il “ponte” che ci conduce all’altra sponda che è quella della Salvezza.

Ut Unum Sint.

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