Pubblicato da: Michele Festa

Meditazione della Parola.

MARTEDì 21 MARZO 2023

MARTEDì DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA

Incontrare Gesù è la via, la verità e la vita. 

E’ festa per i Giudei e tutti si raccolgono intorno a Gerusalemme dove vanno sia malati che sani peccatori o coloro che vivono in grazia di Dio, tutti, vanno davanti a questa piscina affinché ,chi per curiosità, chi per guardare, chi per aiutare gli ammalati che dovevano entrare, lavarsi in questa piscina, scendeva l’angelo e il primo che si immergeva sarebbe guarito. L’opera di Dio, l’opera dello Spirito Santo che è abbondante in ognuno di noi. Abbiamo ascoltato nella prima lettura queste acque che scendono, che aumentano sempre di più, è  lo Spirito che ci viene dato con amore da parte del Padre e del Figlio affinché tutti noi possiamo crescere.  Ma lì, davanti a questa piscina, c’era un paralitico che da 38 anni aspettava che qualcuno lo aiutasse affinché scendesse per primo in quella piscina e l’angelo, muovendo l’acqua, venisse ad aiutarlo, a guarirlo. 

Ma era lì, l’avevano pure dimenticato i suoi parenti, gli amici, coloro che lo avevano condotto davanti a questa piscina. Si trovava solo, emarginato, allontanato. Giudicato dagli stessi giudei perché dicevano che fosse un peccatore, è ammalato e la sua malattia deriva dai suoi peccati o dai peccati dei suoi genitori, degli antenati, ma il Signore ci viene sempre incontro e ci aiuta, guarisce tutti nel corpo e nello spirito, però vuole la nostra disponibilità. Vuole il nostro sì ed è per questo si avvicina. Il Signore che vede tutto! Gesù vede tutto! Conosce coloro che hanno bisogno del suo aiuto, vede e provvede continuamente. Vede quest’uomo paralitico, abbandonato, isolato, lì messo da parte, si avvicina a lui di persona.

“Vuoi guarire?” Instaura un dialogo con lui, vuole penetrare nel suo cuore, oltre che nella sua mente, oltre che nel suo sguardo, uno sguardo di misericordia, uno sguardo misericordioso, è lo stesso sguardo che Gesù dalla Croce rivolge a tutti e non solo ai presenti, ma a tutta l’umanità.

Uno sguardo di misericordia che poi si rivolge al Padre , e qui, nello stesso momento, ecco il dialogo: ”non ho nessuno che mi aiuti, non ho nessuno che mi vuole bene, non c’è nessuno che voglia dare, farmi guarire, pensano a se stessi, l’egoismo, l’orgoglio, la superbia, la vanità. 

Ma Gesù gli dice: Sono qui, Sono Io il tuo medico, Sono Io il tuo Dio. Sono Io che ti guarisco! alzati, prendi la tua barella e cammina! Perché deve prendere la barella? Per dimostrare tutta la sua forza, la forza che il Signore gli ha donato e deve ritornare nella sua casa per stare in mezzo alla gente, per far vedere agli altri che non è necessario buttarsi in quella piscina.

Incontrare Gesù è la via, la verità e la vita.  Incontrando Gesù si guarisce!  E’ Lui che guarisce.  Il nostro medico e il nostro Salvatore!

…. …. Anche se poi subentrano i farisei, coloro che vogliono danneggiare l’opera di Dio, vogliono bloccare l’opera dello Spirito Santo.

Il Signore, Gesù deve operare di giorno e di notte, ogni giorno è salvezza, ogni giorno è vita, ogni giorno deve portare l’amore a tutti quanti, e dà a noi il compito di accogliere la Misericordia di Dio, la guarigione di Dio, la liberazione di Dio.

Non chiudiamoci in noi stessi, buttiamo all’aria e gettiamo, anche dietro le nostre spalle il peccato, risorgiamo anche noi da quella barella dove siamo bloccati e che nessuno ci tende la mano. Siamo noi che dobbiamo, alzandoci, tendere la mano a coloro che hanno bisogno di aiuto, di amore, che hanno bisogno del mio personale aiuto.  E allora diamoci da fare operiamo anche noi continuamente.  Aiutiamoci gli uni gli altri.

Se vediamo i nostri fratelli in difficoltà, non voltiamogli le spalle, non giriamoci altrove non cambiamo strada!  Volgiamo il nostro sguardo verso il cielo e chiediamo la Misericordia di Dio.

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