Pubblicato da: Maria Lisi

Per trovare di che accusarlo LUNEDÌ 7 SETTEMBRE 2020


LUNEDÌ 7 SETTEMBRE (Lc 6,6-11)

Se gli scribi fossero scribi secondo il cuore di Dio e non scribi a difesa dei loro pensieri, di ipocrisia e di iniquità, seguirebbero l’insegnamento lasciato dai loro padri. Questi si consumavano gli occhi nello scrutare la Legge del Signore: “Chi teme il Signore ne accetta l’istruzione, chi lo ricerca di buon mattino trova il suo favore. Chi scruta la legge viene appagato, ma l’ipocrita vi trova motivo di scandalo. Quelli che temono il Signore sanno giudicare, i loro giudizi brillano come luce. Il peccatore non accetta critiche e trova scuse a suo piacere” (Sir 32,14-17). “Differente è il caso di chi si applica a meditare la legge dell’Altissimo. Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi e si dedica allo studio delle profezie. Conserva i detti degli uomini famosi e penetra le sottigliezze delle parabole, ricerca il senso recondito dei proverbi e si occupa degli enigmi delle parabole. Svolge il suo compito fra i grandi, lo si vede tra i capi, viaggia in terre di popoli stranieri, sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini. Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino per il Signore, che lo ha creato; davanti all’Altissimo fa la sua supplica, apre la sua bocca alla preghiera e implora per i suoi peccati. Se il Signore, che è grande, vorrà, egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza: come pioggia effonderà le parole della sua sapienza e nella preghiera renderà lode al Signore. Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza e riflettere sui segreti di Dio. Manifesterà la dottrina del suo insegnamento, si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.

Molti loderanno la sua intelligenza, egli non sarà mai dimenticato; non scomparirà il suo ricordo, il suo nome vivrà di generazione in generazione. I popoli parleranno della sua sapienza, l’assemblea proclamerà la sua lode. Se vivrà a lungo, lascerà un nome più famoso di mille altri e quando morrà, avrà già fatto abbastanza per sé. Dopo aver riflettuto, parlerò ancora, sono pieno come la luna nel plenilunio. Ascoltatemi, figli santi, e crescete come una rosa che germoglia presso un torrente. Come incenso spargete buon profumo, fate sbocciare fiori come il giglio, alzate la voce e cantate insieme, benedite il Signore per tutte le sue opere. Magnificate il suo nome e proclamate la sua lode, con i canti delle labbra e con le cetre” (Sir 38,34-39,15). È questa la fondamentale, essenziale differenza tra Gesù e gli scribi del suo tempo. Gesù si consuma notte e giorno nella conoscenza della volontà del Padre, leggendo il cuore del Padre con la luce del suo Santo Spirito, nell’obbedienza alla volontà conosciuta con ogni fortezza, sempre nello Spirito Santo. Gli scribi invece trascorrono i loro giorni andando in giro per essere ammirati dagli uomini. Si recano da Gesù, ma non per cercare sapienza dalla sua sapienza, ma per trovare di che accusarlo e per condannarlo a morte in modo legale. Questa è azione diabolica. Solo Satana va in giro cercando chi divorare e gli scribi sono suoi figli devoti e obbedienti, lo imitano in tutto.

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Gesù è sotto piena e perfetta assistenza dello Spirito Santo. Prima chiede ai presenti che si pronunzino in una questione di ordine generale: “Domando a voi, in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?”. È evidente che la risposta è: “Fare del bene e salvare una vita”. la Legge del Signore indica all’uomo la via del solo bene, del bene però secondo Dio. Gli scribi non sono solo cultori della loro tradizione. Vogliono sradicare dal campo di Dio Cristo Gesù, che è stato piantato dal Padre suo. Questa non è cattiveria semplice, è la più maligna delle malvagità. È volontà satanica. È peccato contro lo Spirito Santo. È volontà di impedire che Gesù possa redimere e salvare il mondo. In essi parla e agisce il diavolo.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che mai il cristiano diventi strumento del Maligno.

Si ringrazia per la concessione movimentoapostolico.it

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